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{Newsletter} Cosa porti con te dalle vacanze?

È tempo di vacanze. Purtroppo non spediamo più le cartoline, nemmeno dai viaggi lunghi: è molto più comodo un Whatsapp o direttamente la videochiamata.
Ma c’è una cosa che amiamo riportare: i souvenir. Che si tratti di piccoli pensieri kitch o di qualcosa di buono e locale, sono sicura che in valigia o in macchina ne carichi anche tu qualcuno al ritorno!

Per chi è rimastə a casa sono il segno che lз hai pensatз, per te probabilmente è il ricordo di qualcosa che hai vissuto, che ti evoca sensazioni belle e rilassanti.
Hai mai pensato che anche un mandala fatto da te può essere un souvenir?

Souvenir: cosa riporti dalle vacanze?

Ricordi di viaggio

Souvenir vuol dire ricordo. Sicuramente ti è capitato: vedendo (o ritrovando) un oggetto ti vengono in mente immagini e sensazioni, se chiudi gli occhi e ti concentri un po’ puoi quasi percepire i profumi e i suoni.
Non importa se è un soprammobile o un salume: tutto quello che sa di tipico, unico, locale, lega il nostro cuore a un posto o a una persona.

All’inizio i souvenir erano oggetti curiosi, che non si trovavano nel luogo di abitazione, venivano recuperati nei viaggi e scambiati parecchie volte. Già nelle grotte preistoriche, anche a centinaia di chilometri dal mare, sono state trovate tracce di conchiglie, che apparentemente sono state conservate senza che avessero un uso.

Per molti secoli, riportare gli oggetti dai luoghi lontani serviva a provare di esserci stati davvero: spesso una sabbia particolare, pezzetti di roccia staccati da montagne o scogliere, spezie o tessuti venivano usati quasi come un sigillo che dava lo status di viaggiatori.
Anche i pellegrini che si recavano nei luoghi santi portavano con sé i simboli della via che avevano percorso. Ancora oggi il Cammino di Santiago è associato alla conchiglia che ricorda la cappa del santo.

Il 1700, con l’inizio dei viaggi per turismo, vede anche l’invenzione dei veri e propri “souvenir”: riproduzioni dei momumenti e delle culture celebri, ma in formato ridotto, in modo da poter essere trasportati nel bagaglio.

I miei primi mandala souvenir

Quando ho confezionato i miei primi kit per mandala, ho voluto chiamarli proprio souvenir. Era il 2020, e li ho portati in fiera a Vicenza, in quella che per me e per molte altre persone era la prima occasione per uscire fuori dall’ambito familiare dopo i primi lockdown.

Ancora oggi ogni mandala piccolo ha le caratteristiche dei pensieri che si riportano dai viaggi: è un oggetto completo, che può essere appoggiato o appeso, ha una dimensione ridotta, è leggero e resistente per essere facilmente portato con sé.­

Mani che confezionano mandala

C’è un altro aspetto dei mandala (non solo “souvenir”) che mi piace molto: esattamente come i quelli che riporti da un viaggio, anche i modelli creati ad un workshop o con un kit diventano ricordi. Li puoi tenere vicino a te per rivivere i sentimenti che hai provato mentre li facevi: tranquillità, pace, equilibrio e molto altro.
Un po’ come riportare un souvenir, ma da un viaggio interiore.


Notizie dal giardino

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Le albicocche sono terminate, e non ne ho mangiate tante come avrei voluto. Mi dicono che è sempre così, quando si ha l’albero in casa: i frutti maturano tutti assieme e, soprattutto d’estate, non c’è modo di conservarli per mangiarli freschi.
Per fortuna siamo riusciti a fare un bel po’ di marmellata, così potremo ricordare il sapore anche nei prossimi mesi!

Nella foto ci sono i fichi di primo fiore. Nonostante la siccità sono enormi… e immangiabili! Mia mamma e la mia vicina dicono che non matureranno, ma spero di smentirle e assaggiarne almeno uno. Altrimenti aspetteremo i tordi che li consumino, e il mese di agosto per quelli di secondo fiore.

Le piante fiorite soffrono un po’, perché non potremmo annaffiarle. Teniamo in vita le ortensie con il minimo indispensabile, e tutto il resto conservando l’acqua della cucina. Se non altro, quest’estate ci sta insegnando ad essere sempre più ecologici!

Spesso nelle stories di Instagram ti parlo del mio giardino, perché mi riserva sorprese in ogni stagione, e prendermene cura (anche se troppo poco, e a fasi alterne) mi aiuta a rallentare e radicarmi alla terraSeguimi per saperne di più, o leggi le mie storie passate!­­­­


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