Man mano che mi scopro, in primavera, comincio ad essere fatta di pezzetti: i polsi sottili, gli avambracci cadenti, le gambe a stecchetto ma con le cosce grosse… e non voglio parlare della pancia o delle altre parti a beneficio della spiaggia.
Se mi guardo allo specchio un pezzo alla volta, e peggio ancora in foto, mi sembro un po’ come i quarti di carne, da valutare un tanto a rotolino: mi passa la voglia di mettermi abiti leggeri o cercare il fresco in costume.
Mi guardo da fuori, mi dimentico di quella “me” fatta di sguardi, di gesti, di attenzioni, ne va del mio portamento e della mia armonia.
Anche i mandala, se li guardi bene, sono imperfetti, perfino quelli che ho fatto io. Ogni elemento è un pochino diverso dall’altro, oppure sono posizionati in modo impreciso. Anche in quello qui sopra puoi divertirti a riconoscere le differenze fra un settore e l’altro.
Ora invece allontanati per un momento e lascia che succeda la magia: la composizione di tutte le imperfezioni ti sembra armonica, apprezzi l’insieme più delle singole parti.
I mandala mi hanno insegnato anche questo: a fermarmi, allontanarmi per un minuto da me stessa e dalle mie convinzioni su di me, per apprezzarmi nella mia interezza. Non necessariamente mi piaccio tutta, ma raddrizzo la schiena e mi sento più sicura.
(Foto di copertina: credit)
Notizie dal giardino
È autunno, e il giardino se n’è accorto prima di me. Abbiamo quasi finito di raccogliere i fichi, che ci hanno dato marmellata per tutto l’inverno ed oltre, ma stanno maturando le melegrane. Sono curiosa di aprire la prima, e scoprire come se l’è cavata in quest’estate arida.
Spesso nelle stories di Instagram ti parlo del mio giardino, perché mi riserva sorprese in ogni stagione, e prendermene cura (anche se troppo poco, e a fasi alterne) mi aiuta a rallentare e radicarmi alla terra. Seguimi per saperne di più, o leggi le mie storie passate!
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