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{Semi di lentezza} La mia vita imperfetta

Buongiorno da questa qui sopra, che sarei io!
Ho indosso un copricostume vecchio che metto per casa, lo smalto delle unghie da rinfrescare, l’asse da stiro piantata in soggiorno, e il tappetino da yoga disteso, nel mezzo della mia vita imperfetta. Fra poco avvierò la mia app, e dedicherò del tempo allo stretching.

Probabilmente l’allenamento sarà disturbato dai mille pensieri di ogni giorno, da quel filo d’affanno di cui (soprattutto noi donne) non possiamo proprio fare senza. Mentre il “mio” coach Jonah si allunga nello schermo con armonia, io mi sentirò un legnetto in balìa delle sue istruzioni. Forse finirò, nonostante tutto, con un po’ di mal di schiena.

Vorrei una palestra come la sua, magari una tutina stretch che evidenzia il corpo tonico, ma non ho né la palestra, né la tutina, meno che meno il corpo tonico, e neanche la forza di “respirare e sciogliere le tensioni” come suggerisce il video. Questo non mi ferma dal fare, quando posso, la mia mezz’ora di ginnastica.

Se assecondassi il mio carattere, aspetterei che tutto fosse perfetto prima di iniziare qualunque cosa. Solo pian piano sto imparando ad accettare la quotidianità, l’imperfezione, le piccole cose che non funzionano come vorrei.

Proprio per questo sto facendo un grande esercizio, di cui se vuoi puoi essere parte. Ho rimandato fin troppo la stesura del mio prossimo libro, perché avrei voluto chissà cosa, forse che gli astri si allineassero, e l’Editore Della Mia Vita mi firmasse un assegno in bianco per scriverlo.
Invece ho deciso di fartelo avere nella sua imperfezione, fresco di ideazione e appena riletto.

È più facile di quanto pensi: basta che ti abboni alla newsletter con il modulo qui sotto, così da avere oltre ai miei pensieri di inizio mese, anche un capitolo del libro per ogni uscita. Ti aspetto!

Se vuoi saperne di più, c’è un post in cui ho spiegato tutto, e condiviso anche il sommario (provvisorio), così vedi cosa ti aspetta: clicca qui per leggerlo.

E tu, come riesci a trovare uno spazio di ordine? Quando ti prende la stanchezza e ti sembra che intorno ci sia solo confusione, dove ti rifugi? Scrivimelo rispondendo a questa newsletter: leggere i tuoi pensieri e le tue opinioni mi fa sempre tanto piacere!


I fichi che matureranno in settembre

Notizie dal Giardino

Dopo una serie di fotografie dal terrrazzo, ecco che torna il giardino vero.

La prima notizia è che ci sono i fichi, e tanti! Il fico, a cui avevamo potato metà dei rami questa primavera, è ricresciuto enorme e più florido che mai. Speriamo che il clima sia giusto per far maturare tutti i frutti: si preannunciano grandi raccolti!

Anche le piccole melagrane hanno popolato i rami dei nostri due alberi, nonostante uno abbia una parte rinsecchita. Teniamo le dita incrociate per il raccolto autunnale! 🤞

Il giardino mi riserva sorprese in ogni stagione, e prendermene cura (anche se troppo poco, e a fasi alterne) mi aiuta a rallentare e radicarmi alla terra. Guarda i suoi mutamenti nell’archivio delle newsletter.


A piedi nudi

Un seme di contatto: appoggia i piedi a terra

Mentre scrivevo la tesi di laurea, lavoravo anche al dipartimento della mia relatrice. Quando mi vedeva stanca o confusa, mi dispensava dolcetti e consigli saggi (💕). Il suo preferito era: “Togliti le scarpe di gomma e appoggia i piedi a terra”. La sentivo anche al telefono mentre lo diceva alle figlie, e lo faceva lei stessa.

Lì per lì avevo pensato che fosse il classico rimedio della nonna, e che bastasse anche solo allentare i lacci. Negli anni però ci ho ripensato, di tanto in tanto l’ho fatto, e in alcune occasioni ha pure funzionato.

A quanto pare, la mia professoressa, le sue figlie ed io non siamo le uniche ad usare questo trucco: c’è un vero movimento a favore del “grounding” (mettere a terra i piedi) e pare che faccia benissimo.

Per questo mi sento di consigliarlo anche a te: se riesci, appoggia i piedi sull’erba o a contatto diretto con il terreno, altrimenti basta il pavimento di casa, a patto che non ci sia della plastica in mezzo.
Puoi farlo in piedi, o sedendoti rilassatə. Senti le dita, la pianta del piede e il tallone che toccano terra e fermati per qualche secondo in questa sensazione. È piacevole o no? Cosa ti comunica? Ti senti meglio alla fine?

Avevi mai provato a fare grounding prima d’ora, in qualcuna delle sue forme? Ne hai tratto beneficio? Aspetto i tuoi racconti via email, o con un commento qui sotto!

(Foto di Esther Merbt da Pixabay)

Nel frattempo ascolta: Memories (Maroon 5, 2021)
Trovi tutte le musiche che consiglio nella playlist Spotify “Semi di Lentezza”

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